Quello di oggi vuole essere un pensiero a voce alta, quelle considerazioni che si fanno quando pensi a ciò che è stato del giorno passato; il momento del bilancio di fine giornata! 🙂
Mi è capitato di pensarci ricordando alcuni studenti, miei allievi, ma ciò che sto per dire, spero aiuti anche tanti altri e non solo in matematica.
E’ risaputo che la matematica a scuola miete molte vittime: molti dichiarano di non capirla, alcuni la odiano, ad altri ancora non è “simpatico” il prof e quindi non la studiano… insomma, i motivi per non studiarla col sorriso sembrano essere tanti! La maggior parte delle volte si esordisce con “non ho capito” subito dopo aver letto la traccia di un problema o di un esercizio e si chiudono libro e quaderno e non si prova nemmeno…
perché? come mai questo atteggiamento disfattista??
Sarebbe bello fare solo le cose semplici e le cose che piacciono, ma dove sarebbe la crescita?? Sarebbe altrettanto bello riuscire subito, ma a volte non è così e non ci si deve arrendere! Se la traccia non è chiara si deve rileggere con maggiore attenzione, perché spesso la soluzione è già lì e va solo “tradotta” nel procedimento giusto. E poi vuoi mettere l’esercizio di ragionamento che sei porato a fare per arrivare alla risoluzione… tutta la tua mente (vedrai, anche il tuo cuore 😉 ) è là, che segue le orme di un teorema o si prepara, segno dopo segno, parentesi dopo parentesi, a svelare l’enigma!
Andando avanti, ti renderai conto che quel “rigore” ti ha ordinato la mente, ti ha “costretto” a pensare in modo diverso, lineare, e ti ha fatto raggiungere la meta!
La Matematica – ciò che si apprende, cioè – è davvero una grande maestra e chiede solo una cosa: mettersi in gioco e predisporsi al pensiero logico, che poi è quello naturale!
Se, al contrario, ci si arrende di fronte ad un esercizio che non si sa fare, aspettando di copiarlo in classe o lasciando buchi su buchi, nessuna crescita può avvenire; nessun insegnamento si può trarre.
Questo è il “coraggio” richiesto ad uno studente: fare, agire… temprare la volontà!
Cito una frase dello psicologo e psicoterapeuta O. Poli:
…” Tale atteggiamento (quello errato, sia inteso 😉 ) rende impossibile quel sorriso di soddisfazione del ragazzo che dice esultando: ci sono riuscito! Ed esercizio dopo esercizio costruisce la sua autostima su fondamenta sicure. E la Matematica gli diventa pure simpatica”.
Concludo chiedendo di ricordare che: “l’uomo coraggioso non è quello che compie qualche grande atto di coraggio, ma colui che compie coraggiosamente tutti gli atti della vita“
… cambiando contesto è quello che fa di uno studente un bravo studente.
Spesso incontro delle difficoltà appena leggo l’esercizio ,ma non per questo rinuncio perlomeno a tentare di risolverlo e a volte ci riesco e a volte no,e proprio questa è l’occasione di chiedere aiuto a chi è professionalmente preparato e deputato/a a tale scopo. Però non è trascurabile avere una età ragguardevole per ricominciare a distanza di 55 anni circa e trovare, poi, le difficoltà di cui sopra.Te lo chiedo sempre con difficoltà, soggezione ed umiltà di venirmi incontro, altrimenti devo rassegnarmi a smettere cosa che farei malgrado la mia passione.Ci sono persone che giocano a carte, al biliardo o fare le parole incrociate, io invece preferisco fare esercizi di algebra o anche di geometria. Un caro saluto.
Ciao Alfonso,
non mollare! lo sai che ti aiuto volentieri! 🙂
Proprio a quest’ora sto facendo degli esercizi che sembrano facili, ma io non riesco ancora a trovare la giusta risoluzione, però quando riesco a risolverli, come ho già detto, provo una grande gioia.I giovani di oggi si possono considerare fortunati perché hanno molti mezzi a disposizione per avere qualche aiuto nella risoluzione dei problemi di matematica.Io non ho fretta perché non devo fare nessun esame e vi assicuro che questa forma di tranquillità mi consente di rendere di più e meglio.Grazie Prof.ssa e buon lavoro.
Prof.ssa, ciò che hai scritto, nonostante la mia età, pare che sia riferito proprio a me ché mi riempie di gioia quando riesco a risolvere una semplice equazione o qualsiasi altro esercizio di matematica.
La gioia,però, la si può provare quando gli esercizi sono difficoltosi e, in matematica, che è una disciplina di raziocinio, non è possibile trovare operazioni facili, perché comunque richiedono sempre un ragionamento continuo, molto impegno e attenzione. Cosa sarebbe senza difficoltà, che io spesso trovo, e per la verità vengo aiutato dalla Prof.ssa Pastore che è ricca di generosità e comprensione.E bisogna aggiungere che i grandi filosofi sono stati e saranno coloro che studiano,per amore, la matematica.I miei complimenti per come hai scritto l’articolo.