L’atteggiamento giusto in matematica
Quello di oggi vuole essere un pensiero a voce alta, quelle considerazioni che si fanno quando pensi a ciò che è stato del giorno passato; il momento del bilancio di fine giornata!
Mi è capitato di pensarci ricordando alcuni studenti, miei allievi, ma ciò che sto per dire, spero aiuti anche tanti altri e non solo in matematica.
E’ risaputo che la matematica a scuola miete molte vittime: molti dichiarano di non capirla, alcuni la odiano, ad altri ancora non è “simpatico” il prof e quindi non la studiano… insomma, i motivi per non studiarla col sorriso sembrano essere tanti! La maggior parte delle volte si esordisce con “non ho capito” subito dopo aver letto la traccia di un problema o di un esercizio e si chiudono libro e quaderno e non si prova nemmeno…
perché? come mai questo atteggiamento disfattista??
Sarebbe bello fare solo le cose semplici e le cose che piacciono, ma dove sarebbe la crescita?? Sarebbe altrettanto bello riuscire subito, ma a volte non è così e non ci si deve arrendere! Se la traccia non è chiara si deve rileggere con maggiore attenzione, perché spesso la soluzione è già lì e va solo “tradotta” nel procedimento giusto. E poi vuoi mettere l’esercizio di ragionamento che sei porato a fare per arrivare alla risoluzione… tutta la tua mente (vedrai, anche il tuo cuore ) è là, che segue le orme di un teorema o si prepara, segno dopo segno, parentesi dopo parentesi, a svelare l’enigma!
Andando avanti, ti renderai conto che quel “rigore” ti ha ordinato la mente, ti ha “costretto” a pensare in modo diverso, lineare, e ti ha fatto raggiungere la meta!
La Matematica – ciò che si apprende, cioè – è davvero una grande maestra e chiede solo una cosa: mettersi in gioco e predisporsi al pensiero logico, che poi è quello naturale!
Se, al contrario, ci si arrende di fronte ad un esercizio che non si sa fare, aspettando di copiarlo in classe o lasciando buchi su buchi, nessuna crescita può avvenire; nessun insegnamento si può trarre.
Questo è il “coraggio” richiesto ad uno studente: fare, agire… temprare la volontà!
Cito una frase dello psicologo e psicoterapeuta O. Poli:
…” Tale atteggiamento (quello errato, sia inteso ) rende impossibile quel sorriso di soddisfazione del ragazzo che dice esultando: ci sono riuscito! Ed esercizio dopo esercizio costruisce la sua autostima su fondamenta sicure. E la Matematica gli diventa pure simpatica”.
Concludo chiedendo di ricordare che: “l’uomo coraggioso non è quello che compie qualche grande atto di coraggio, ma colui che compie coraggiosamente tutti gli atti della vita“
… cambiando contesto è quello che fa di uno studente un bravo studente.
A chi potrebbe piacere questo articolo?
Maria Grazia Pastore
E’ consulente all'apprendimento e Docente di Matematica Creativa.
E’ ideatrice del “Metodo MG” per l’apprendimento pratico e facilitato delle materie scolastiche e universitarie.
E’ laureata in matematica indirizzo applicativo, orientamento logico-informatico. Ha svolto la tesi e studi sulla costruzione di curve e superfici nella grafica computerizzata con Open GL.
E’ autrice di diversi ebook e video corsi di matematica e di tecniche di apprendimento per studenti e insegnanti. Scrive per diverse riviste scientifiche e siti. Tra i suoi diversi incarichi ha offerto la sua consulenza ad aziende e professionisti.
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